Lo scopo della popolazione LGBT all’alba della Nuova Era

Nell’ultimo ventennio abbiamo assistito all’arrivo di un numero crescente di uomini e donne omosessuali, bisessuali, transgender con tutto il chiacchiericcio opinionista e mediatico che ne è seguito.

Al di là delle rivendicazioni in tema di diritti civili, poco è stato fatto da parte dello stesso popolo LGBT per mettere in luce e de-cristallizzare i blocchi più profondi ed inconsci che ciascuno di noi si porta dentro di fronte a queste tematiche.

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Credo che questo sia dovuto alla persistenza di tali blocchi inconsci (non parlo solo di pregiudizi) nell’intimità stessa degli individui LGBT. Questo genera un irrigidimento in alcuni comportamenti a cui si pensa di doversi conformare per essere individui LGBT a tutti gli effetti,  oppure si incanalano le proprie paure ed incertezze in qualche forma di attivismo, ma tutti i tentativi di cambiare la situazione al di fuori senza prima essere passati dal dentro del proprio sé generano un cambiamento solo superficiale a livello collettivo: possono cambiare le leggi, ma, in profondità, nell’intimità di ogni singola persona, non accade nulla di significativo.

Gli  scopi più alti e, diciamo così, “metafisici” della popolazione LGBT sono quelli di riportare alla luce l’unità di maschile e femminile, l’androginia originaria che alberga in ciascuno di noi, di riconnettere sessualità e sacralità e di aprire il varco per il manifestarsi del Femminino Sacro.

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Il fatto che una forma di amore così elevata e dal potere alchemico così profondo per l’umanità come l’amore omosessuale, sia stata considerata una perversione e imbavagliata per secoli attraverso i sentimenti di ripugnanza e vergogna è diretta conseguenza del trauma collettivo vissuto con il ripudio del Femminino Sacro.

Da questa originaria e inestimabile perdita il sesso si è scisso dal sacro e l’irrigidirsi della polarizzazione dei principi maschile e femminile ha fatto dell’uomo un  dominatore triste e fragile e della donna una suppellettile domestica piena di frustrazione.

 Lungi dal creare ulteriore separazione gli individui LGBT sono chiamati a riportare l’unità e a risanare queste dolorose ferite.  Riusciranno a farlo solo dal momento in cui attribuiranno a sé stessi il ruolo di veicoli privilegiati per l’evoluzione spirituale dell’umanità e faranno di questo scopo la loro missione più alta.

Dentro di noi vivifichiamo e portiamo a compimento l’unità androgina.

Non è più tempo di spingere o tirare o alzare barricate, nella Nuova Era dominerà l’energia femminile del fluire e lasciare andare, per questo ogni sovrastruttura dovuta ad un sovraccarico eccessivo della propria identità, di qualunque identità si tratti, semplicemente smetterà di funzionare. Funzionerà, invece, e ci sarà molta energia a disposizione per questo, la riconnessione con il proprio sé autentico e la rivoluzione gentile e silenziosa operata dalla propria consapevolezza.

shiva shakti

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