I Sintomi dell’Ego Spirituale
Scrivo questo post, forse un po’ scomodo, sulla scia di un mio personale “sentire” rispetto a molti articoli e commenti che leggo in giro per il web e sui social su tematiche di interesse “spirituale”. (leggi di più…)
Aspettativa, speranza, esaltazione, euforia: i demoni dove non te li aspetti.
L’Ego ha mille e più sfaccettature. Difficile passare in rassegna tutte le sue forme e variazioni. L’Ego può essere definito come il nucleo di ogni sofferenza, la fonte e sorgente da cui tutte le illusioni e proiezioni hanno origine.
Vi sono alcuni “prodotti” dell’ego che sono, però, meno visibili e riconoscibili di altri. (leggi di più…)
Trasmutare l’ego in oro
Siamo nati con questo pesante fardello, il nostro ego dimora in noi, fatto della stessa sostanza del piombo, del metallo pesante. Si trova sempre lì, dove hanno sede i pensieri della mente, all’altezza del nostro terzo chakra o plesso solare. (leggi di più…)
Il Conflitto esteriore e quello interiore condividono la stessa realtà multidimensionale
Non siamo estranei all’utilizzo di terminologie marziali nell’ambito della crescita spirituale.
Nel Giappone antico il Confucianesimo e il Buddhismo confluivano nell’insegnamento delle arti marziali e così nella Cina taoista.
Dall’Oriente arriva un modo di guardare all’addestramento militare opposto a quello sviluppato in Occidente. (leggi di più)
Il Karma: la sottile arte del non attaccamento
Il concetto di Karma è completamento frainteso nella nostra cultura popolare di occidentali.
Siamo soliti spesso usare espressioni come ” Cattivo Karma”, per sottintendere come azioni negative compiute in vite passate possano ripercuotersi nel presente, facendo permanere la persona in condizioni negative o facendole sperimentare continue sfortune, catastrofi, disastri. (leggi di più…)
Tutta la grazia del donare
La notte di Natale: un’opportunità per insegnare ai bambini l’equilibrio del dare e ricevere
Quando da bambina aspettavo Babbo Natale, adoravo il rito della Vigilia in cui, prima di andare a dormire, lasciavo sotto l’albero un piattino di biscotti e un bicchiere di latte; c’era qualcosa in me che mi riconnetteva ad una saggezza semplice e profonda che ritrovavo in quel gesto.
E’ un peccato quando i bambini ricevono sotto l’albero molti regali, anche cose che non desiderano, quando i bambini vengono abituati a ricevere più di quanto si aspettano perchè questo non li educa ad un corretto approccio all‘energia del dare-ricevere.
L’immagine di Babbo Natale si riconnette nell’immaginario ancora puro ed animico del bambino ad uno spirito. Babbo Natale, infatti, arriva ma non si vede; passa dal camino, o dalla finestra, dal garage, dalla cantina. Respiriamo in quella notte qualcosa che ci lega all’ancestrale relazione che avevamo, un tempo, con gli spiriti.
Recuperiamo un rapporto con gli esseri di luce fatto di libertà e gioia
Oggi nel nostro immaginario colleghiamo gli spiriti ai defunti e spesso proviamo per loro una certa dose di paura. Ma dimentichiamo che gli spiriti sono anche gli dei e le dee che vivono al di là del velo della nostra coscienza 3D, dei e dee, inoltre, che vivono e respirano dentro di noi. Entità che ci sostengono e ci supportano, che profondamente ci cercano poichè anche loro provano un impulsivo desiderio di entrare in connessione con noi.
Gli spiriti amano i doni. Amano piccole accortezze, gentilezze, cose semplici, come qualche biscotto e un bicchiere di latte, ma donate con il cuore e l’anima.
L’essenza del dono è di natura spirituale. I doni sono sempre stati legati agli dei, alle dee e agli spiriti.
E’ un peccato quando si regala per farci apprezzare, accettare o per ottenere qualcosa in cambio. Il dono non ha mai un fine ed è libero come il vento. Nemmeno ci si deve chiedere che cosa farà quella persona con il nostro regalo, o aspettarsi gratitudine o complimenti, l’unica cosa che conta è quello che si smuove quando entriamo nella vera energia del dono e del donare.
Anticamente si sapeva quanto era importante offrire doni agli spiriti, ma la religione della paura e della superstizione spesso faceva sì che i doni fossero elargiti solo per ingraziarsi le divinità che, come ci veniva insegnato, dovevano essere temute per la loro bellicosità, il loro spirito vendicativo e capriccioso.
Il rapporto con le nostre divinità interiori ci insegna l’amore incondizionato
Oggi con la grande energia di risveglio in cui siamo immersi possiamo recuperare un rapporto più gioioso, libero, spontaneo con gli spiriti. Il rapporto con uno spirito di elezione assomiglia molto ad un rapporto di amore, di amore vero, dove non sussite interesse o dipendenza. Quante relazioni stanno in piedi per opportunismo, interesse e non per amore puro? Quando si ama per amore puro, non ci interessa che cosa l’altro ci può dare in cambio del nostro amore, poichè il grande dono è quello che ci fa respirare ogni giorno il sentimento di amore che proviamo.
La stessa cosa avviene con uno spirito. Il rapporto che si crea è alla pari, tanto quanto noi amiamo lo spirito, ugualmente lo spirito AMA NOI e possiamo respirare questa immensa energia ogni giorno alimentandola con la dinamica equilibrata dello scambio di amore. Il donare diventa il gioco di scambio di amore, il dare e il ricevere diventano uno come un’onda del mare che va e che ritorna.
Aprirsi al dono significa confidare nell’infinita abbondanza di ciò che ci circonda
La chiave per sbloccare il potenziale del dono è nel cuore che apre la possibilità di percepire l’abbondanza della creazione.
Si può arrivare ad essere vecchi e sentirci annoiati e stanchi del mondo. Ci sembra di conoscere già tutto, di avere visto tutto e che il mondo abbia perduto qualsiasi mistero ai nostri occhi. Questo è ciò che la mente ci dice se siamo collegati esclusivamente con il nostro emisfero sinistro. Ma l’emisfero destro, quello che ci aiuta a connetterci con il nostro sè divino transpersonale, ci suggerisce altro: ci suggerisce, ad esempio, che le cose da scoprire, da creare, da inventare, da vivere, non finiscono mai. Ecco questa è la differenza tra il modo di percepire la materialità, partendo dalla terza o dalla quinta dimensione. La quinta dimensione non prevede che le cose finiscano, tutto si trasforma e quando togli qualcosa a te stesso per arricchire qualcun altro, quel dono ti ritorna indietro moltiplicato.
“Provare per credere”: Oggi scegli di compiere un gesto positivo per gli altri o per il mondo in forma anonima e gratuita*
*esercizio tratto da “Las 65 Pautas de Alejandro Jodorowsky”