Cosa il tuo DM ama di te. Cosa non ama di te. Guarire il femminile profondo.

Questo titolo può essere facilmente tradotto in un linguaggio più reale: Cosa Anima Unica ama di te e cosa non ama di te?

Si perchè quando parliamo di DM non parliamo di Luca, Giovanni o Claudio e di cosa possa piacere alla personalità di Luca, Giovanni e Claudio. Parliamo di cosa piace e non piace alla lora anima, che è la vostra.

L’Anima non può mai mentirti e non può essere raggirata da seduzioni e tentativi di adulazione. Non funziona così in questo percorso, per questo il classico “amore manipalotorio” del femminile non realizzato, proprio non funziona.

Perchè il femminile non realizzato ha bisogno di manipolare e tessere subdolamente una tela intorno al proprio maschile per farlo suo?

Insomma, nel percorso FG siamo di fronte a un capovolgimento di quello a cui siamo abituate, non è vero? Siamo abituate ad essere rincorse e conquistate e ci troviamo nella posizione in cui veniamo ignorate, svilite, allontanate, proprio questa volta in cui sentiamo con sicurezza di aver trovato il nostro vero amore.

Il percorso FG mette in luce tutte le distorsioni del rapporto maschile-femminile che si sono sedimentate nel nostro DNA individuale e collettivo. C’è un vero e proprio corredo genetico in noi che ci dice come comportarci, come agire e reagire. Siamo tutte sedute sulle spalle di giganti che sono la nostra stirpe, genia di antenate che sempre, dai tempi dei tempi, hanno conosciuto un solo ed unico linguaggio per amare.

Il maschio nell’universo della genetica che è incorporato in noi viene manipolato, circuito, posseduto e poi castrato per una semplice ragione antropologica: il femminile che mette al mondo la propria prole per secoli e secoli non ha avuto gli strumenti per sopravvivere in indipendenza e autonomia senza il proprio maschio. La gelosia, il possesso, l’arma della seduzione erano necessarie alla stessa sopravvivenza del genere femminile e della sua progenie. La femmina (con la prole piccola o in cinta) era DIPENDENTE dal maschio per , nutrirsi, coprirsi, proteggersi dalle bestie selvatiche e dal freddo e per sostenere la prole.

Questo almeno a partire da quel periodo storico in cui il sistemo etero monogamico si è stabilito e si è creata la famiglia nucleare che girava intorno al capofamiglia.

Da parte sua, l’uomo, in cambio della sua protezione chiede alla donna la sua fedeltà sessuale (matrimonio) poichè solo così è in grado di assicurare a sè stesso la sicurezza di trasemettere il proprio corredo genetico alla sua discendenza.
Il genere umano non differisce più tanto da una specie animale di cui l’etologo studia il comportamento, il sistema di accoppiamento e di organizzazione.

La razza umana è stata anch’essa soggetta, per lunghissimo tempo alle leggi della natura e della biologia, al mondo dell’animalità. Tutto questo vive ancora in noi, nelle nostre cellule, nei nostri geni.

Pensate a quando arriva un forte temporale e voi provate un senso di minaccia e di paura. Eppure siete al sicuro dentro le vostre case. Quella è una paura atavica inscritta in noi, nella nostra parte più naturale e istintiva.

Le nostre emozioni sono figlie di un passato che non esiste più ma che continua a scorrerci nel sangue.

Il femminile ha profondamente radicata in sè stessa la convinzione di non poter sopravvivere senza il maschile. Questo è falso. E’ una paura atavica assurda come quella dei temporali, ma vedere questo non ci autorizza a diventare delle acide stronze che “io nella vita faccio tutto da sola e non mi appoggio più a nessuno”. Perchè a chi giova questo?

E’ possibile essere in grado di amare senza chiedere al nostro maschile di costruirci una capanna per ripararci dalla pioggia, portarci la preda cacciata per cena e vegliare all’entrata di casa mentre noi allattiamo? Sì è possibile, grazie a Dio e alla tecnologia abbiamo tutti i mezzi per vivere con agio e serenità senza dipendere dall’esterno. Potremmo anche avere figli da sole e occuparci della loro e nostra sussitenza in completa autonomia se lo volessimo. Eppure continuiamo nel profondo del nostro inconscio a sentirci bisognose e quel bisogno lo chiamiamo amore, ma è solo genetica. Un semplice codice inscritto nel DNA che ci fa provare paura per i temporali e per la solitudine.

Ma, fortunatamente, avete trovato un DM, che è voi, la vostra Anima, e che ride e si fa beffa di questo bisogno.

Io non credo che Luca, Giovanni e Claudio siano tutti stì grandi illuminati che ci mostrano la strada da seguire e che quindi sono dei Maestri di Vita, credo che siano normali essere umani persi in questo mondo proprio come noi, ma che hanno al fortuna/sfortuna di condividere con noi la loro stessa anima e che quindi tutto ciò che loro fanno o dicono, siamo noi stesse che lo facciamo e diciamo a noi stesse. Molto semplicemente Anima Unica si avvarrà di ogni mezzo per far cadere la biologica, di modo che permanga questo amore nuovo, che non chiede, non mendica, facendo emergere uomini e donne del tutto nuovi e liberi dalla paura.

Quindi quando ti chiedi cosa piace di te al tuo DM, chiedi alla tua stessa Anima cosa ama di te. Certamente Anima vuole vederti libera e in grado di amare senza porre condizioni o contratti di scambio. Tuttò ciò che alleccornisce Ego (sicurezza, contratto, legame) è per Anima un veleno.

Anima vuole vederti FELICE mentre fai quello che ti piace e ti senti entusiasta e gioiosa nel donarlo al mondo.

Anima vuole vedere che ti piaci, che ti ami così come sei, senza che ci sia nessuno a dover costruire per te la tua autostima e ad utilizzarla come una merce di scambio.

Anima vuole che resti indipendente, ma che, nello stesso tempo, non ti dimentichi della tua capacità di amare, di darti, e che non fai del tuo amore una gabbia, una prigione di paura.

Vedi? Sembra impossibile che il tuo DM non cada nelle tue sottili trappole da genetica femminile. Come può essere immune dal tuo potere ipnotico, dal tuo canto? Può perchè è la tua stessa Anima a volere per te la tua felicità e non la bugia dell’EGO e della manipolazione. Pertanto non è lui che blocca, scappa, si nasconde, è Anima che ti mostra quali circuiti in te vanno ripristinati dal profondo dell’era paleozoica per vedervi rinascere nello splendore della vostra unica luce.

Fiamme gemelle e Tantra: un cammino di Amore Sacro

E’ stato già spesso messo in luce, come la coppia di Fiamme Gemelle ricalchi gli antichi miti e archetipi del matrimonio mistico e della coppia Tantrica.

L’evoluzione del percorso di Fiamma, porta molti a sentire di abbandonare la vecchia qualità del sesso per affacciarsi ad un modo di percepirlo del tutto nuovo.

Alla base del tantrismo vi è l’idea che, con l’attivazione del percorso di risveglio spirituale, la kundalini, che è un’energia divina, il primo principio di manifestazione terrena, cominci a “salire” sulla spina dorsale del praticante, entrando in relazione, piano piano, con tutti i centri energetici (o chakra), qui presenti. Il risveglio avviene quando la kundalini, attraversato tutto il corpo, esce dalla testa in una fontana di luce: qui si ha il compimento dell’illuminazione e il praticante entra nello stato di “piacere immoto” o “orgasmo cosmico”, vivendo l’estasi permanente, stabile e imperitura che scaturisce dall’unione con il divino.

Le coppie di Fiamme Gemelle ripercorrono la strada della coppia Tantrica.

In cosa si trasforma l’energia del divino femminile quando si sublima nell’unione tantrica?

Sel sentiero dell’unione tantrica il sacro femminile trasforma la passione e il desiderio sessuale in Creatività, il sacro maschile in piacere immoto e assenza di sforzo.

Una volta incontrato l’amato divino, molte donne sul sentiero della Shakti si rendono conto che non basta il desiderio ardente, non basta essere follemente innamorate: è necessario dare avvio ad un processo di trasformazione interna per divenire il vaso che può contenere la visione che emerge, il vaso che può essere l’Amata dell’Amato. Il desiderio del divino maschile, significa divenire divinità femminile incarnata. Sappiano che fino a che questo non accade il maschile stesso non potrà nascere alla sua natura divina ed entrare con noi nel Regno del divino, nell’estasi mistica, nel piacere immoto. Il divino maschile ha bisogno del suo canale, di un utero eterico che lo riporti alla carne: ha bisogno della Shakti.

Non è solo la creatura ad amare Dio, ma è anche Dio ad essere innamorato della sua creatura.

La Shakti è l’energia femminile creativa per eccelleza, è un potere creativo immenso, senza limiti, nè confini. Accompagnarsi a Shakti significa per una donna divenire partoriente del tempo, cioè battere il tempo attraverso la creazione, partorire ad ogni istante: entrare nell’attimo. La donna risvegliata, a differenza del maschio, ha un compito: quello di dare se stessa senza più limiti, confini, intralci dovuti al condizionamento sociale.

Fin da piccola la donna è repressa nella sua energia Shakti dalle stesse donne, matriarche di famiglie. Le madri e le nonne, hanno avuto paura di esprimere la propria Shakti e di conseguenza trasmettono, inconsciamente, alle discendenti la stessa paura che suona più o meno “Stai ferma lì, per carità, o ti farai male!”. La femmina cresce quindi ingessata in gonnelline di pizzo e abitini che le impediscono fin dalla prima infanzia il movimento libero e spontaneo. Muoversi, ballare, scatenarsi, non avere freni, urlare a squarcia gola, piangere, arrabbiarsi, godere del piacere del corpo, tutte manifestazioni della natura della Shakti, sono soppresse. La bambina “sente” che così non si fa, che le sarà tolta l’approvazione sociale e che verrà isolata dal suo clan se osa manifestare la propria energia divina naturale.

Quando sarà adolescente e poi adulta la bambina comincerà a manifestare i segni di quella repressione con instabilità dell’umore, irritabilità, depressione, noia, assenza di vitalità e di desiderio sessuale, paura e paralisi dovuta a clichè sociali. Una Shakti repressa e ignorata si esprime infatti così per tormentare la donna, si esprime lanciando le sue demonesse peggiori che gettano la donna nell’infelicità solo per incitarla a ribellarsi ed entrare nel suo potere creativo. Per questo l’innamoramento passionale è così necessario: l’incontro con l’amante divino, con il vero amore, con lo Shiva incarnato, porta la Shakti a risvegliarsi, porta la donna ad esplorare territori ignoti per quell’unico sogno di amore e unità, che lei sente ardere nel proprio cuore.

Qui però spesso la donna ricade nel tormento e nell’oblio: non accetta la chiamata del suo Shiva. Ripercorrendo i vecchi clichè trasmessi a livello transegenrazionale, la donna cede il suo potere al maschio e cade vittima dell’impotenza, così quell’impetuoso vento creativo che era sorto attraverso la chiamata erotica, si trasforma in paura. Una paura che lega, paralizza sè stessa al suo sposo, generando dipendenza e facendo cadere la coppia di innamorati nell’invischiante mente del mondo che, come la tela di un ragno, lega sempre più chi tenta di fuggire dalle sue maglie. L’amore cade così nell’oblio del tempo e perde il suo potenziale di risveglio. La riproduzione biologica assunta come unico fine della coppia di sposi è la finale ecatombe del vero potere creativo e della vera realizzionè del sè unico e fa sì che la ruota del karma si ri-azioni per un altro giro, fino a che arriverà un discendente talmente forte e motivato da spezzare la catena.

L’incontro con la Fiamma Gemella costringe, però, la donna ad un sentiero diverso. Il grande occhio che tutto vede e sa, e che è il vero regista dietro al teatro che si dispiega nella relazione con la controparte animica, non permetterà che si ricalchino i vecchi schemi. Shiva chiederà delle prove forti alla sua Shakti per vedere se può riconoscerla: le chiederà indipendenza e coraggio e lui, da parte sua, le prometterà, di non trasformarsi mai in uno zerbino, ma di lottare fino in fondo per preservare la propria libertà e selvatichezza (che è ciò che terrà la sua Shakti legata a lui). Shiva resterà sempre infatti un mistero insonabile per la sua amata, un rebus, qualcosa che la Shakti non riuscirà a comprendere mai fino in fondo, mancherà sempre un tassello, un pezzetto perchè la mente di lei non possa afferrarlo, contenerlo e decifrarlo completamente. In questo modo, in questo spazio lasciato vuoto, la Shakti potrà essere impeganta nel suo canto di creazione che è il motivo della sua presenza su questo piano di manifestazione e di esistenza: fluire in una creatività infinita, libera, ispirata senza altro scopo che il donare e il donarsi, omaggiando il suo sposo, il suo amante divino che c’è e non c’è, appare e scompare, come il balenio di un lampo che in un solo colpo, in un solo momento, rivela sè stesso nel suo fulgore per poi tornare a far parte del regno invisibile, così che lei possa sognarlo, immaginarlo, crearlo, per poi amarlo ancora, aiutandolo a manifestarsi.

Lo spazio d’amore vuoto (assenza di legame di dipendenza-attaccamento) lasciato dal Divino maschile alla sua Shakti è la tela bianca su cui lei si manifesta attraverso la creatività infinita.

Come sempre, la donna apre il cammino, la donna getta le basi del tempio e agisce sola e insieme al suo sposo (è infatti da lui guidata nell’ispirazione). Shiva, aspetta che lei sia pronta, poichè fino a quel momento, gli è impossible compiere la sua azione nel mondo. Solo se il canale di manifestazione è aperto e libero, Shiva può tornare sulla terra e farle dono del suo canto.

Il Tantra è il sentiero dell’illuminazione che si serve del vero amore erotico passionale per raggiungere la comunione con il divino. Chiunque si trovi sul percorso di Fiamme Gemelle si trova a percorrere questo antico, quanto mai attuale, cammino, l’unico che riporta al centro la forza dell’erotismo femminile e ne fa via di trasformazione e di manifestazione del divino maschile nel mondo.

Che possiate tutte divenire sagge, indomite praticanti del sentiero sacro, come infaticabili amanti ridestatevi al potere dell’infinita creazione, in onore e per amore del vostro eterno sposo!

Con amore e gratitutidine,

Irene Adi Rahimo Conti

>Ho scritto quest’articolo traendo ispirazione dal libro di Sally Hempton “Il risveglio dello Shakti”

Manifesta il DM in 3D

Il DM nasce in te, sei tu a portarlo a luce. Lui non sa chi è, sarai tu a rivelargli la sua vera, nuova identità. Lui aspetta te per fare questo passaggio. Non devi aspettare che il cambiamento avvenga da lui. Ciò non accadrà. Sarai tu a plasmarlo a nuova vita e questa volta non partorirai in modo fisico, biologico. Sarà una nascita alla luce quella che darai al tuo DM. Lui ha fecondato il tuo cuore. Il tuo cuore è gravido ed è pronto per partorire lui. Sei sua madre, amante e maestra. Così come lui è tuo padre, amante e Maestro. Ricordate il mito della trinità cristiana? Il padre è nel cielo (in 5D), la donna lo manifesta in terra. E’ compito del femminile portare il suo Dio in terra. Dargli carne. In fondo sappiamo che Maria Maddalena e Gesù erano una coppia mistica di Fiamme Gemelle e che Maria Maddalena, Maria Madre di Gesù e Maria di Cleofa (le tre Marie), ricalcano l’antico mito della Triplice Dea in veste di Madre, Giovane e Vegliarda.

Come avviene l’incarnazione? Perchè qui di questo stiamo parlando. Tutte noi sappiamo, quando ci uniamo al nostro DM in 5D che tipo di immagine abbiamo di fronte. Che tipo di luce, bellezza, possenza emana dalla sua figura. Il DM riluce di meravigliosa grazia esattamente come voi quando entrate in quel regno con lui. E sappiamo come, proprio ora, mentre state leggendo, voi siete già in quel regno con lui, siete già una sola cosa con lui e brillate di quella luce. Quell’immagine che avete di lui in quella dimensione, proprio quell’immagine esatta, va portata sulla terra per dare compimento alla sua incarnazione.

E dovete farlo voi che siete Madri in un senso diverso, del tutto nuovo. Siete madri del cielo in terra, come si diceva una volta. Ora, un pò meno aulicamente, diciamo 5D e 3D.

Immaginare lui, parlare con lui, vivere con lui nella vostra immaginazione come se qui, sulla terra, fosse già incarnato nel suo pieno risveglio è il mezzo.

Non si tratta di una semplice tecnica che “se lo faccio per tutto il giorno allora accadrà”. Non va fatto in modo strumentale, per ottenre qualcosa in cambio. Va fatto senza attaccamento, avendo come unica guida il cuore.

Il vostro cuore e la vostra mente si uniscono per la creazione. Ogni volta che immaginate lui nel vostro quotidiano, un pezzo di cielo cade sulla terra. L’immaginazione accompaganta da una grande emozione di amore, sempre, si trasforma in realtà. Trasformate in realtà il vostro sogno più grande. Perchè siete maghe (imago=immagine) e madri di luce. Questo lui aspetta e non può farlo da solo, perchè il maschile sacro per incarnarsi ha bisogno di un canale: il femminile sacro. Voi siete in grado di dare vita a voi stesse, vi autocreate e autogenerate dal vuoto infinito e pieno di infinite possibilità come instancabili e infaticabili amanti.

Lui nasce dove tu vivi, respiri, sogni. Nasce dal tuo stesso essere, si materializza e cristalizza nel corpo per mezzo del tuo amore. Dai vita al tuo DM, usa la tua immaginazione e i tuoi più grandi sogni di felicità come il più potente canale per la realizzazione dell’Unità.

Con amore,

Irene Adi Rahimo Conti

Fiamme gemelle e dissonanza cognitiva

Una delle più grandi sfide nel percorso di Fiamma è rappresentanto dalla Dissonanza cognitiva.

La dissonanza cognitiva nel percorso di Fiamma colpisce diverse aree della Psiche. Così che più parti del nostro cervello vengono allertate quando entra in gioco questo pericoloso meccanismo.

Sapete che la nostra mente si divide in aree e ciascuna di esse è depuatata a un particolare funzionamento umano: area del linguaggio, area della vista, area socio affettiva relazionale, area della memoria, area dell’attenzione, ecc…

La dissonanza cognitiva con la Fiamma, attiva più aree simultanee. Ciò significa che, più aree della nostra mente, registrano il dato che qualcosa non va ed entrano in dissonanza, cioè iniziano a vibrare nella NON -VERITA’.

Spiego con un breve esempio che cosa è la dissonanza cognitiva a livello relazionale, partendo da una diade significativa: quella madre-bambino. Una mamma dice al suo bambino che gli vuole bene, ma mentre lo dice, sospira e alza gli occhi al cielo. Il cervello umano registra per il 99% il messaggio non verbale e per l’1% quello verbale. Al bambino quindi arriva il senso di disitima/irritazione/stanchezza della madre nei suoi confronti ( trasmesso dal sospirare, alzando gli occhi al cielo), accompaganto dal messaggio verbale del “ti voglio bene” . Nella mente del bambino comincia a formarsi il dubbio “A cosa devo credere: al ti voglio bene o al messaggio non verbale che cela tutt’altro tipo di informazione? Mia madre mi vuole bene, oppure no? Posso fidarmi di ciò che dice? Sono amato? Sono meritevole di amore?Io esisto?”

Ora: in un bambino è molto importante che il messaggio della madre non sia ambiguo, poichè è la madre, nella sua infanzia, che lo legittima, che legittima la sua stessa esistenza, è solo negli occhi della madre che il bambino può riconoscersi e amarsi come individuo separato e integrato in sè stesso. Capite che, se queto messaggio non è chiaro, se l’informazione è dissonante, il bambino non si potrà riconoscere e non formerà un’immagine positiva ed integra di sè stesso. Arriverà da adulto ad avere un sè frammentato, che dovrà, attraverso le esperienze di vita, riportare all’unità.

Questo bambino ha scelto una strada molto dura, ha scelto una madre ambivalente, incapace di attribuirgli senso.

La madre legittima il bambino dal punto di vista fisico-corporeo e biologico. Gli dice, attraverso il suo sguardo, che lui esiste nel suo corpo, che lui si trova qui. La madre ha dato la vita FISICA al bambino. La Fiamma dà una vita ANIMICA a quel bambino, una volta divenuto un adulto.

La Fiamma ci partorisce una seconda volta. Questa volta non più come corpi fisici, ma come CORPI DI LUCE.

Lo sguardo della Fiamma è molto importante.

Se lo sguardo della Fiamma non è VERO verso di voi (e voi sapete leggere anche il minimo bagliore di non-verità in quello sguardo) cadrete in dissonanza cognitiva. Se le parole della vostra Fiamma non sono vere verso di voi (e voi conoscete ogni minima sfumatura di non verità nelle sue parole), cadrete in dissonanza cognitiva.

Qui la posta in gioco è alta. Ancora di più che per il bambino con la mamma. Ecco perchè a volte abbiamo la sensazione che la nostra stessa vita sia nelle mani dela Fiamma. In realtà noi stiamo sbocciando e lo sguardo, le parole,l’immagine, della nostra fiamma realizzata LEGITTIMANO IL NOSTRO ESSERE LUCE.

Quando ci sarà pura verità in quello sguardo sarete dei risvegliati. Quando ci sarà pura verità nelle loro azioni, sarete dei risvegliati. Quando ci sarà solo pura verità nelle loro parole, voi sarete dei risvegliati. Questo perchè le vostre due verità corrono in parallelo e si riflettono l’una nell’altra.

Le Fiamme hanno bisogno di separazioni per risettarsi sulla verità, quando la non verità di sè stessi, riflessa nell’altro, diventa troppo dissonante e la psiche (intesa come complesso di corpo-anima) rischia di frammentarsi, è necessario il blocco, lo stop, il silenzio per costruire sè stessi nella pura luce.

La verità è il contrario della dissonanza cognitiva.

La Fiamma vi dirà che non vi ama (ma in realtà è infinito il suo amore)

Vi dirà che non vuole stare con voi (ma in realtà è l’unica cosa che vuole)

Vi dirà che non può lasciare la moglie (ma in realtà è la moglie che non può essere lasciata, in quel momento, -vittime del karma-)

Vi dirà che vuole andare lontano (ma in realtà vuole starvi vicino)

Essendo con la Fiamma un unico sistema voi percepite, come il bambino nell’esempio di prima, un continuo doppio messaggio, un’informazione dissonante. La vostra parte anima unica percepisce la verità, la vostra parte ego-biologica il messaggio verbale.

Qui c’è un terzo linguaggio che gli psicologi ancora non hanno individuato tra i linguaggi non verbali: il linguaggio dell’anima, con il quale si possono comprendere proprio tutti i linguaggi, persino gli uccellini che cantano. Poichè questo linguaggio è fatto di solo amore.

Allora tornando al nostro esempio della mamma ambivalente: voi che siete il bambino ogni volta che la non-vertià della Fiamma suona la sua sinfonia per voi, venite respinti in un vuoto cognitivo, non più di senso fisico, ma di senso spirituale e animico. La Fiamma che vi dice che non vi ama, nega la sua anima in quel momento e , ad un solo tempo, nega la vostra. Così, vedete, la domanda non è più come per il bambino “Ma io esisto come corpo fisico?”, la domanda ora diventa “Ma io esisto come corpo di luce? Ma la vita spirituale è vera? Ma Dio esiste? Ma il paradiso in cui eravamo mentre facevamo l’amore era solo una mia illusione? Ma allora io, se non posso accedere a quel paradiso, non sono nulla e non merito di vivere? Se persino ciò che mi ha dato la mia anima di luce mi rinnega io non merito nè la vita terrena nè quella ultraterrena?”. Capite il dramma che vivono sulla loro pelle le Fiamme gemelle? La loro salvezza non esiste più nemmeno nel dopo vita perchè in quell’eternità erano stati portati dalla loro Fiamma, il loro genitorie animico e dunque non c’è salvezza nè terrena, nè ultraterrena.

Il bambino rinnegato, è rinnegato sul piano fisico-biologico e avrà pur sempre il pensiero di un Dio buono che potrà amarlo come sua madre non è riuscita a fare. Ma per la Fiamma? Il cui Dio era proprio la controparte animica che rinnega il percorso? Sembra che ogni possibilità di salvezza sia preclusa. Ma in realtà: la dissonanza cognitiva è il più potente mezzo evolutivo! Come si può credere a ciò che non si vede, nè si sente con i sensi fisici, ma che ogni notte mi ci fa visita in sogno e ci bacia le labbra? A ciò che si comporta come un fuggitivo, ma che in realtà è il più potente e vero amante di sempre, l’unico che mai se ne andrà? Io so dentro di me, ciò che la realtà nega: ed ecco il risveglio! Nel risveglio è implicato proprio il sesto chakra : discernimento tra bugia e verità, buio e luce. Perchè la medicina del futuro sarà somministrazione di VERITA’. Credere nella verità, significa manifestarla. Quando la fede si fa indistruttibile diventa piacere immoto e conduce all’oceano della consapevolezza infinita, là dove regna il senza nome.

La dissonanza cognitiva e la bugia si accaniscono su di voi in tutti i modi possibili e il primo portatore di ambivalenza e dissonanza cognitiva sarà proprio lui, l’eterno fuggitivo che non sarà mai verità fino a che voi, per prime, sempre voi, non sarete verità pura, cristallina, eterna.

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