Il paradigma del riduzionismo e del materialismo si è sposato a secoli e secoli di negazione di un aspetto fondante per generare una vita umana che non sia fatta solo di sopravvivenza, ma anche di senso, consapevolezza e significato.
Questo aspetto è quello del sacro e del rapporto dialogico con il mondo degli invisibili.
Tutto quello che era sacro nelle antiche civiltà è stato, nella nostra, ridotto a un fenomeno di scherno, roba da fattucchiere, da acrobati dell’immaginazione, a cavallo tra la sanità e la follia.
Peccato. Nel mondo che ci ha preceduti dove esisteva la saggezza e l’amore verso l’ecosistema che ci ospita, questi pazzi furibondi, queste streghe eretiche, questi visionari, erano la salvezza della comunità stessa poichè le attribuivano fondamento attraverso la comunicazione con il mondo al di là del velo: il mondo dello spirito.
Guardare il mondo con occhi nuovi è diventato fondamentale al momento.
La realtà non è fatta di “cose”, non è materiale, non è oggettiva, ma è costituita da informazione intelligente, luminosa, scintillante che interagisce costantemente con noi e la nostra mente. Questa realtà è lo spirito stesso, il gioco eterno, la maya, che ci richiama ad entrare in relazione con essa per trasformarla.
La realtà, come la bellezza, sono negli occhi di chi guarda.
Se vogliamo cambiare la realtà dobbiamo cambiare il nostro modo di vedere ed entrare, noi per primi, nella non oggettività delle cose, superando il concetto di Io come entità separata, superando il concetto di “Tu” e la falsa credenza dell’esistenza di una realtà materiale. La realtà forma un unicum con la mente. Quante più menti cambiano, tanto più velocemente la realtà cambierà.
Se più menti iniziano a superare il pregiudizio razzista, per fare un esempio, nel mondo non si manifesterà più la violenza razzista. Questa si chiama rivoluzione culturale.

Ma se parliamo di una rivoluzione più grande, di una riforma della coscienza stessa, di una riforma del nostro stesso modo di pensare. Se l’oggetto d’indagine scientifica non fosse più all’esterno, ma all’interno?
Se si cominciasse a porre l’attenzione sulla coscienza che indaga il mondo e non più sul mondo si scoprirebbero tante cose: in primo luogo che il mondo come oggi lo conosciamo è fondato su categorie che non esistono relamente, ma che sono nostri meccanismi interiori per catalogare la realtà: lo spazio /tempo stesso è solo relativo alla nostra coscienza, ma nello spazio profondo non esiste più, perchè è un prodotto di una coscienza collettiva che lo ritiene VERO. E’ la coscienza che crea ogni cosa che vediamo, ogni evento, ogni cosa che ci accade, ogni struttra sociale e gerarchica e, attraverso la coscienza, tutto questo può essere cambiato.
Questa è l’essenza del risveglio, deprogrammare la mente da categorie oramai desuete e iniziare a dire la VERITA’: non esiste alcuna realtà oggettiva, ma solo prodotti di menti che sognano insieme e attribuiscono valore ad una realtà piuttosto che a un’altra.
Ad un tratto si è deciso di credere al postulato dell’oggetività delle cose e sostituire al mito la filosofia, alla filosofia la scienza, alla scienza la tecnologia, alla tecnologia la terapia farmacologica. Nel nuovo mondo la Matrix sarà fondata su vaccini, medicine, cure chimiche per mali che possono essere curati solo cambiando mondo, cambiando mente, riappropriandosi della propria radice immortale.
In questo nuovo mondo il materialismo si giocherà disperatamente le sue ultime carte. Ma ci si renderà conto presto che non si potrà più curare il corpo fisico, perchè gradualmente il corpo fisico non esisterà più nella mente collettiva. Non esisterà più questo concetto: poichè corpo fisico in sè stesso non esiste, esiste solo come coscienza e dunque l’unica medicina possibile, nel futuro, sarà quella della somministrazione di informazioni di verità. La medicina della coscienza.
Meravigliosa visione… Sguardo illuminato sul futuro.
Concordo in pieno.
Buona giornata
Monica Lolli
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Grazie per dimostrare di comprendere questa visione, Buona giornata anche a lei.
Irene
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