Mass Media: i generatori automatici di paura

Anche le informazione che captiamo viaggiano su una determinata frequenza.

Se ci sintonizziamo esclusivamente su quelle che provengono da radio, telegiornali e quotidiani, ci stiamo contemporaneamente sintonizzando su una visione del mondo a bassa frequenza.

Sappiamo che avere un’ immagine interiore del mondo equivale a creare un’ immagine esteriore del mondo. Pensare è, allo stesso tempo, creare.

Le “forme pensiero” che viaggiano nella nostra mente non rimangono confinate entro i limiti della nostra scatola cranica, ma si diffondono nell’etere proprio come le nuvolette di un personaggio dei fumetti che pensa.

forma pensiero

Viaggiano e vanno ad incontrare altre forme pensiero della medesima frequenza e densità e vi si agganciano…a questo punto molti pensieri tutti uguali possono formare delle grandi conformazioni di nubi burrascose che diventano le nostre “credenze collettive” e che letteralmente aleggiano sopra le nostre teste disturbando le frequenze di un pensiero alternativo, che si distingue dalla massa.

Le informazioni mass-mediali tentano di fare proprio questo: proporre dei modelli di pensiero a bassa frequenza che si addensano in grandi agglomerati formando il pensiero unico improntato su emozioni specifiche.

L’emozione che domina in questo tipo di informazione è ovviamente la paura: provate a contare in un notiziario le informazioni che hanno per oggetto fatti di cronaca nera, suicidi, disgrazie, morti accidentali, omicidi, femminicidi, atti criminali, eccetera.. Noterete che sono in numero notevolmente maggiore rispetto agli altri tipi di notizia.

Immaginate di essere un genitore e di dover raccontare a sera la vostra giornata al vostro bambino. Su quali aspetti vi soffermereste di più?

Probabilmente in quella giornata siete stati traditi dal vostro migliore amico, avete visto un cane abbandonato in autostrada, montagne di rifiuti accumulati sul ciglio della statale, però avete visto anche un campo di gigli in pieno sole, una coppia di anziani passeggiare mano nella mano e un tramonto da togliere il fiato.

Cosa raccontereste al vostro bambino?

L’amore e il senso di protezione che provate non vi lascia indugiare: raccontate la parte bella della vita perchè sapete che questo genererà nel vostro bambino un senso di fiducia, protezione e calore, migliorando il suo grado di benessere e, di conseguenza, rendendolo più aperto, ricettivo e creativo.

In una società ideale in cui poniamo che il senso di compassione, amore, protezione che proviamo per il nostro bambino venga dilatato all’umanità intera, preferisco indurre frequenze di paura, conflitto, odio razziale, violenza o frequenze di pace, serenità, rassicurazione?

Non stiamo dicendo di dover chiudere gli occhi di fronte alla realtà, certamente in parte cruda ed ingiusta, stiamo proponendo di scegliere di rinforzare l’altra polarità della realtà dove invece prevalgono ogni giorno gesti di solidarietà, bellezza, amore, gentilezza tra le persone, atti di difesa dell’ambiente, di inclusione e accoglienza delle minoranze. Storie di vita collettiva buone che vadano a generare nuvolette di pensiero chiare che non ci privino del calore del sole e di un cielo sereno, della fiducia nel prossimo e nel domani.

Così facendo, proponendo “buoni esempi”, genereremo “buone prassi”.

Nel mondo tinteggiato dai mass media avviene l’esatto contrario e il notiziario diventa quel padre che sedendosi sulla sponda del letto del figlio la sera racconta di aver visto un marocchino rubare la borsetta ad una passante, un gruppo di giovani ubriachi imbrattare un monumento in piazza, un branco di omofobi picchiare una coppia di ragazzi mentre si baciava, un giovane morire investito da un rumeno ubriaco.

Il giorno dopo quel bambino si sveglierà e avrà paura di camminare nel mondo, si guarderà intorno con circospezione e sospetto, chiuderà il suo cuore e la sua anima, perchè è questo che fa la paura dell’altro, getterà via la sua creatività e il libero fluire della sua immaginazione. Inizierà a pensare di dover lottare per sopravvivere.

Chi fa questo ad un bambino è un padre buono? E allora spegnete la tv e guardate le stelle!

mass mediacome desintonizzarsi dalle frequenze della paura

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