Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare della violenza sul genere femminile, ma non ci accorgiamo che questo tipo di violenza è speculare alla violenza sul maschile.
Che tipo di violenza ha subito il nostro sacro maschile?
La precisazione che sempre mi premuro di fare è che le polarità psichiche maschili e femminili non sono associate univocamente ad un correlato biologico maschile-femminile, ma sono presenti in ciascuno di noi, uomini e donne.
La violenza sul maschile dunque viene vissuta anche dal sacro maschile presente in ogni donna e viceversa.
Una prima parola chiave associata alla violenza sul maschile è CASTRAZIONE.
La castrazione ci porta vicino al concetto di evirazione ed in parte è questo che si vuole intendere anche se, in senso più profondo, l’evirazione e dunque l’eliminazione dei genitali maschili dall’immaginario collettivo è connessa ad una soppressione totale e drammatica dell’energia sessuale vitale e creativa legata a questa parte dell’anatomia maschile. Aver trasformato l’immagine sessuale dei genitali maschili in un elemento pornografico, scandalistico, in un tabù, ci porta a disconnetterci con una parte fondativa dell’energia dell’universo e della natura.
Il Dio della mitologia greca, Priapo, veniva rappresentato con un fallo enorme. Ci pensate? Un Dio la cui caratteristica distintiva era la grandezza dei suoi genitali e che veniva adorato proprio in funzione di questo: propiziarsi la fecondità e la forza creatrice. Quando il fallo diventa oggetto di vergogna, di scherno, di tabù…ecco che allora può trasformarsi in un’arma…ed ecco il senso profondo dello stupro e della violenza sul femminile. Il più grande simbolo di forza creatrice, generatrice e divina viene scisso-separato dalla nostra psiche. Chi mi legge da un pò sa che che ciò che non è unito alla psiche non può farsi simbolo, non può produrre integrazione, e ciò che non è “simbolico” si trasforma nel suo opposto “diabolico”.
Una seconda parola chiave legata alla precedente è DEPOTENZIAMENTO
Come può un adolescente che deve vergognarsi della fonte e origine stessa della sua potenza, sentirsi potente? La castrazione produce perdita di potere, il potere maschile più grande legato alla forza attiva e creativa di darsi e dare all’universo. Questa forza centrifuga che va dal dentro al fuori, dispiegandosi nella sua poderosa potenza vitalistica e trasformatrice viene soppressa completamente nei giovani maschi della civiltà occidentale, non appena raggiungono la pubertà. Gli si dice che ciò da cui proviene la loro forza, è sbagliato, sporco e cattivo, che lo devono nascondere, che se ne devono profondamente vergognare.
Nelle società sciamaniche i riti di passaggio del ragazzo sono molto importanti: è qui che il giovane viene messo a contatto diretto con il potere della sua sessualità e viene guidato a percepire il riflesso di questo potere all’esterno, nel mondo della natura e della foresta. La sua potenza sessuale vibra insieme a quella della natura e così cresce e si sviluppa in integrazione, salute, gioia creativa, benessere. Mai il maschio di queste comunità può associare il suo potere sessuale ad un mezzo per danneggiare un altro essere umano, poiché questo potere è sacralizzato e in armonia con le forze elementali e universali.
La terza e ultima parola chiave è DIVISIONE.
I Banchi delle nostre scuole iniziano a dividere il giovane bambino e la giovane bambina in due metà: la metà buona e la metà cattiva, la metà di sopra e la metà di sotto. Ciò che i bambini devono fare è stare attenti con la loro mente, ciò che non devono fare è muovere il loro corpo. L’apprendimento avviene solo per metà, coinvolgendo esclusivamente la dimensione cognitiva. Il corpo è dimenticato, tagliato via, mentre in altre tradizione è il fulcro stesso attorno a cui ruota tutto l’apprendimento. Il corpo sa sempre ciò che la mente tace. La nostra parte maschile è un’energia a spirale che dall’interno si muove verso l’esterno: il suo principale scopo è il movimento creativo e trasformativo. Ci rendiamo forse conto ora del perché i ragazzi, che hanno un’energia maschile predominante, sono meno intelligenti delle loro compagne: la via del loro apprendimento è un’altra e passa dall’integrazione e unione del corpo con la mente, dal movimento attivo e dinamico, dall’apprendere attraverso l’esperienza fisica e corporea.
Castrazione, depotenziamento, divisione sono le armi di distruzione della sacralità maschile e cause della sua disconnessione con il suo proposito divino: contribuire attivamente a perpetuare, generare e proteggere l’abbondanza e il mistero della vita e della natura, in armonia con le forze cosmiche.
Oggi abbiamo più che mai bisogno di guarire questi falsi dei della nostra società occidentale se vogliamo accedere alla via del risveglio del sacro maschile.